Mostra "Il nostro viaggio alla scoperta del corpo e delle sensazioni profonde"

La mostra "Il nostro viaggio alla scoperta del corpo e delle sensazioni profonde"
allestita dagli studenti della classe 1C del Liceo coreutico coordinati dalla prof. ssa Sara Ferro, nell'atrio principale dell'istituto,  potrà esser visitata secondo il seguente calendario:
lunedì 29 aprile 2024
martedì 30 aprile 2024
 giovedì 02 maggio 2024
venerdì 03 maggio 2024
dalle ore 10:00 alle ore 17:00

IL CANTO DELLE LINEE                       

Disegni, esercizi respiratori, auscultazioni estetiche del profondo, fogli danzanti, solo sbirciati, sorvegliati dalla professoressa Sara Ferro.

Sono le stupende "pratiche preparatorie" per futuri "vortici dell'organismo" realizzate dalle studentesse del Liceo Coreutico: implicazioni di ragionamenti, geometriche luminescenze dal geo-archeo inconscio collettivo, grafismi radianti, spigolature tecniche. Qui anche la traccia di una sola linea pura è l'estensione di un profilo o complicazione estrema di un intreccio; ad un tempo figura e destino dello spazio, segno di uno stile e di un ordine, luogo di confine tra naturalezza, razionalità ed eleganza. Chiamala danza!

Il respiro innocente della nostra esistenza e delle nostre relazioni, vita dell'essere sempre in movimento lungo un percorso che porta a intrecci di altre linee, che in questi incontri si modificano e cambiano direzione. Quadri preparatori e riflessioni sulla danza che sono poi un tracciare altre linee sull'ambiente, sull'atmosfera, sul tempo e infine sulla vita stessa. Un flusso che nasce si sviluppa e si trasforma continuamente. Che artiste! Raccontano e respirano e respirando prendono movimento. Provo anch'io a disegnarle... Bollicine variopinte, con un interno e un esterno, separate dalla superficie, che si espandono, contraggono, allargano, restringono, occupano spazio fino a urtarsi fra loro... Caracollanti di teneri inspirando-espirando lungo docili "canalette tracheine", fino ad aggregarsi, perfino a fondersi in conciliaboli di bolle più grandi come gocce d'olio sulla superficie dell'acqua. Ma quello che le bollicine ballerine non possono fare, tuttavia, è aggrapparsi l'una all'altra, almeno non senza perdere la loro particolarità nell'intimità dell'abbraccio. Le loro superfici si dissolvono formando un nuovo esterno. In un mondo di sole bolle non potrebbe esistere vita sociale figuriamoci una vita danzante. Ecco immediata la risposta. Buttate l'occhio sui disegni! Guardate bene. Il respiro e la vita delle bolle si chiamano linee! Proprio linee. Le bolle hanno volume, massa, densità: ci forniscono materiali. Le linee non hanno nulla di tutto questo! Ciò che hanno a differenza delle bolle, è la capacità di torcersi e flettersi unita alla vivacità. Ci danno vita. Buttate l'occhio sui disegni dei giovanissimi studenti delle elementari...dell'asilo!

Ancora liberi dalle convenzioni rappresentative dell'età adulta, disegnano le figure umane come un insieme di bolle e linee e profili di mongolfiere. Le bolle conferiscono loro massa e volume, le linee movimento e connessione. Troppo bello poi sarebbe l'esempio del baco da seta. La creatura tondeggiante che nella sua breve vita moltiplica il proprio volume fino a diecimila volte a causa del suo vorace appetito per le foglie di gelso, forma il bozzolo producendo una linea di filamento finissimo e ininterrotto. Il bozzolo è un luogo in cui la larva si trasforma in una creatura alata che può prendere il volo lungo una linea. Un altro abilissimo tessitore di linee è il ragno, di cui vediamo penzolare il corpo tondeggiante dall'estremità di uno dei fili sottilissimi che formano la ragnatela o che sta in agguato al centro di essa. E allora i pesci? Si trasformano da bolle a linee quando escono dall'uovo e sgusciano attraverso l'acqua.

Lo stesso può dirsi per gli uccellini che spiccano il volo dal nido...

Ma troppo curiosi sono i disegni delle nostre studentesse. Sembrano chiamare a viva voce La Danza di Henri Matisse. Il grande artista francese tendeva a rappresentare la forma umana con figure voluminose, rotonde fortemente delineate. Eppure la magia del dipinto sta nel fatto che queste bolle antropomorfe pulsano di vitalità. Ed è così perché il dipinto può essere letto anche come un insieme di linee tracciate principalmente da braccia e gambe. Ma soprattutto, queste linee si annodano nelle mani a formare un circuito sempre sul punto di chiudersi, qualora le mani delle due figure in primo piano si stringessero tra loro, ma senza mai riuscirci. Si potrebbe dire che questo piccolo gruppo è al tempo stesso più e meno della somma delle sue singole parti; è di più perché ha proprietà emergenti che possono scaturire solo dalla loro associazione; è meno perché nulla in particolare le ha preparate a questo scopo. L'associazione è spontanea e contingente. Così sebbene ciascuno dei ballerini porta con sé la propria storia personale, gran parte di questa si perde o almeno resta temporaneamente in sospeso nell'euforia del momento. Al posto di cinque piccole bolle o di una grande bolla, se ne da cinque che sono parzialmente confluite l'una  nell'altra pur mantenendo qualcosa della loro individualità.

Il risultato dell'opera alla fine non è un assemblaggio ma un rondò: non un collage di bolle accostate bensì una ghirlanda di linee intrecciate, un vortice leggero che si crea tra il raggiungere e l'essere raggiunti.

Bellissimi disegni e studi sulle linee della danza che sembrano aprire un campo di applicazione meravigliosamente ampio, poiché include azioni quali camminare, tessere, osservare, raccontare storie, scrivere. Tutto sembra svolgersi lungo linee danzanti di un tipo o di un altro. Sarebbe bello approfondire il legame profondo tra le linee misteriose della danza e le linee del tempo atmosferico, metereologico, o quello delle linee delle rocce e delle luci, quando ci raccontano qualcosa della storia dell'universo (Notte stellata, Van Gogh, la linea, punto accecante). Profondo come il legame fra il camminare e il respirare, fra il tessere e lo scorrere del tempo cronologico fra l'osservazione e Il temperamento, fra il cantare e il risuonare, fra la narrazione e gli echi della memoria, fra le tracce del disegno e i colori sulla tavolozza del pittore, e fra la scrittura sulla pagina e i segni celesti che le persone leggevano per ciò che potevano predire...

Il prof. Riccardo Mauroner

Allegati

Il CANTO DELLE LINEE.pdf